A settembre abbiamo scelto di tenere Mela a casa da scuola.
Quando siamo arrivati a settembre è stato un “trauma” capire cosa dover fare. Io avevo davvero voglia di riprendermi la vita come prima dell’arrivo del tumore ma questo nuovo ostacolo chiamato Covid mi ha messo a dura prova.
Cosa faccio? Torniamo a scuola? Sia io che Mela?
Quando ad agosto pensavo che dopo poco sarebbe ricominciata la scuola ero felice: mi mancava, e mi manca tutt’ora correre per i corridoi, spiegare e inventarmi modi per fare imparare ai bimbi le cose belle ma ne avevo, e a ben ragione, molta paura.
Così ho deciso di tutelarmi in quanto io sono comunque una trapiantata di midollo e non è il caso di rischiare anche con il Covid.
Tenere Melina a casa da scuola
E se a casa da scuola ci devo stare io, ancora meno sicuro è mandarci Mela. Giustamente per i bimbi piccoli le restrizioni, come i dispositivi di protezione individuale, le distanze di sicurezza, la disinfezione di qualunque materiale toccato, diventano complicate e difficili.
Sono un’insegnante e so perfettamente quanto la scuola serva, quanto sia utile ma non posso permettermi di rischiare. Un’ altra separazione non credo che la tollereremmo. né io né Mela.
Figurarsi che a ridosso di Capodanno Mela ha avuto la febbre, e vista la situazione in casa, sapendo bene che noi siamo attentissime, il nostro super pediatra ci ha fatto fare il tampone.
Così quando a settembre abbiamo dovuto prendere la decisione io e Marito ci siamo guardati in faccia e abbiamo analizzato la situazione: io in quanto lavoratore fragile non sapevo ancora cosa mi sarebbe successo ma sono adulta e so che con tanti sforzi posso stare attenta. Mela è troppo piccola. Sa benissimo come deve comportarsi le norme per il covid sono le stesse che noi adottiamo da molto prima.
Se ci sono troppi bimbi non si va al parco giochi, si gioca con pochi bimbi e ben monitorati. Non posso allontanarla da tutto e tutti e mai ho voluto farlo, ma non possiamo non stare attente. I nonni, bene preziosissimo, vengono a trovarci (e a separarci un po’) ma solo se non hanno sintomi influenzali. Insomma siamo molto molto attente da molto prima del covid, perchè queste regole sono le stesse che avevamo da quando ho fatto io il trapianto di midollo.
A scuola come possiamo monitorare tutto?
A scuola ci sarebbe impossibile monitorare tutto. Quando Mela ha iniziato l’asilo nido, prima della recidiva ma dopo il primo trapianto sapevo che comunque dovevo stare attenta e in un piccolo nido, con pochi bimbi mi ero permessa di chiedere se qualcuno avesse anche solo il raffreddore di avvisarmi, per decidere se tenere Mela a casa. Eravamo pochi e i genitori dei suoi compagni avevano capito le mie esigenze?
Ma fare questo in una scuola materna, con molti più bambini sarebbe impossibile. E non è detto che tutti i genitori siano collaborativi e capiscano. Figurarsi durante l’inserimento, nei giorni prima del covid, Mela dopo 3 giorni di asilo si è presa la broncopolmonite, e l’unico luogo (e persone) frequentato era proprio la scuola materna.
Non avrei retto ad un altro spavento, per di più con l’ansia che se dovesse capitare rischieremmo di venire separate. E ad ogni minimo sintomo un tampone. Sia ben chiaro non sono assolutamente contro, anzi, fosse per me ogni persona, piccola o grande che sia, che gravita attorno alla scuola dovrebbe farne uno ogni 15 giorni, ma è impensabile e inorganizzabile.
A casa da scuola: e ora?
Ok decisione presa, e adesso?
Nel frattempo, come lavoratore fragile, con un po’ di intoppi organizzativi all’inizio, io ho iniziato a lavorare da casa.
E Mela? A casa da scuola?
Mela a casa da scuola viene lasciata libera di giocare. Durante la mattina mentre io lavoro al pc per la scuola, faccio la maestra a distanza, essendo impegnata a fare lezione lei gioca accanto a me. Sapendo che non pùò disturbare, non deve fare troppo caos e che deve dividere la mamma con qualcun’ altro.
Mela è davvero una bimba molto buona, ha capito che nelle ore dove faccio lezione deve comportarsi bene, e fa pochi capricci, anche se ogni tanto viene a chiedere, e a prendersi, i suoi “vizietti” e le sue coccoline.
Durante i pomeriggi, escludendo quando ho le riunioni dove si ripete lo schema del mattino, e lei capisce cosa deve e cosa può fare, ci alterniamo a momenti di gioco e di attività insieme. Mi ritaglio comunque il tempo per scrivere e per dedicarmi al blog, alla preparazione dei contenuti e alla preparazione delle lezioni (eh si, svelato un arcano: le maestre lavorano anche fuori dal loro orario) ma ovviamente dedicandomi a lei, in maniera che non si senta esclusa o sola.
Mamma: facciamo i lavoretti???
Ecco il mio incubo è solo questa richiesta. Stare h24 insieme è un pochino devastante, ve lo racconto qui, ma io non sono una mamma che fa mille lavoretti. Se c’è il giorno che siamo in vena entrambe ok, facciamo attività strutturate, se no la lascio molto libera di giocare in libertà.
A casa da scuola: pro e contro
Prendere la decisione di tenere Mela a casa da scuola, dalla sua scuola rossa, ha certamente molti lati positivi e altrettanti negativi.
Pro
Siamo abbastanza tranquilli per via della trasmissibilità del covid. Sappiamo tutelarci e che dobbiamo tutelarci, viste le mie peripezie degli ultimi anni e i miei viaggi andate e ritorno dall’ospedale, che tra l’altro continuo a frequentare: sono sempre sotto controllo.
Abbiamo tempo da passare insieme e recuperare quel tempo disperso di quando, sì c’ero, ma solo con il corpo perché nella mia testa c’era spazio solo per la lotta che stavo combattendo.
Ci stiamo costruendo un legame forte, diverso e stiamo metabolizzando insieme tutto quello che è accaduto: mi rendo conto che nonostante fosse piccola, anche lei abbia affrontato il cancro con noi. Il cancro arriva e prende tutto e tutti quelli che hai davvero intorno.
Contro
Manca la socialità. Mancano i bimbi intorno, le manca giocare, condividere esperienze e anche imparare a condividere le “cose”. Qui è tutto suo, giustamente e nonostante sia una bimbetta generosa con le sue amichette, non ha ben chiaro cosa voglia dire, davvero stare insieme.
Alla mamma, e anche al babbo (che torna da lavoro e sta con noi sempre) mancano momenti di solitudine. Sia come coppia che come individui.
Io per poter avere tempo esclusivamente per me, mi sveglio prestissimo: meditazione, colazione in rigoroso silenzio e letture (che sia studiare per migliorare le mie competenze o libri di piacere) prima che inizi la giornata con la sua vocina e il Buongiorno Mamma, che segna l’inizio del nostro tempo insieme. Il Babbo, per contro alla sera si dedica alla sua passione per il gaming una volta che la piccola Melina si addormenta.
A casa da scuola
Siamo ormai a casa da scuola da settembre e alcune cose mi sono più chiare ora che siamo quasi a marzo. Rispetto all’inizio abbiamo imparato ad organizzarci meglio, sia con il lavoro io (Davide va a lavoro) che Mela con una sua routine. Andando per la bella stagione ci ritaglieremo dei pomeriggi in campagna, avendo la fortuna dei nonni sulle colline.
Non potevamo fare altrimenti ed è stata la scelta giusta per noi. Mela farebbe il secondo anno di scuola materna, non essendo scuola dell’obbligo non dobbiamo pensare a programmi, programmazione ed homeschooling. Fosse stata già alla scuola primaria, non so se avrei fatto questa scelta, per mille motivi, anche perché le regole sono molto più marcate ma con i se e con i ma non si va da nessuna parte.
Adesso abbiamo scelto questa opzione, quello che accadrà, sarà diverrà lo vedremo. Quest’anno va cosi e lei è la bimba più serena del Mondo, questo vuol dire che non ho sbagliato: siamo entrambe serene ed è quello che conta.
Raccontami tu, la tua esperienza a casa o a scuola, con i tuoi bimbi, confrontiamoci, credo che serva a tutti.
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